Kanku Dai Engi Bunkai
Il nome Kanku è una combinazione di due caratteri: il primo è kan e vuol dire osservare, vedere, o una vista. Il carattere seguente e ku e potrebbe rappresentare molte cose: cielo, vuoto o aria. Il Kanku è tradotto frequentemente in “guardando il cielo”, ma vi è una interpretazione differente: “la vista del cielo”. Inoltre la parola Dai significa grande e porta infine a tradurre il nome in grande visione del cielo. Il significato è dato dai primi movimenti del kata dove le mani, dal basso, salgono verso l’alto come fa il sole quando sorge.
Al M° Funakoshi piaceva molto questo kata e, quando negli anni ’30 lo portò in Giappone, gli dette il nome odierno; fatto usuale anche per molti altri kata (al fine di rimuovere la cultura di Okinawa derivante da quella cinese), in modo che fossero più accettabili per la cultura nipponica, data la guerra allora in corso tra Cina e Giappone.
Imparare Kanku-Dai è la base di ogni scuola di karate Shotokan ed oggi in Giappone è la forma del più antico kata Kushanku. Con i suoi 65 movimenti e più di 110 tecniche, ha l’obiettivo di neutralizzare gli attacchi portati da quattro o otto direzioni. La sua esecuzione insegna il giusto rapporto tra impegno forte-leggero della forza della tecnica e il rapporto veloce-lento del ritmo. La sua dimensione psicologica si fonda sull’equilibrio di questi opposti e rappresenta l’unità dell’universo nel ritmo naturale dei cambiamenti.